- Francesco Cacciola
Giocoliere
Travestirsi
Mi travesto ogni giorno, ogni mattina quando esco di casa. Adoro confedermi nel mondo, perché non voglio davvero essere come vorrei, all’occhio attento della comunità. Desiderare di essere come si vorrebbe è un lusso ormai. Mi piacerebbe avere un taglio punk e i capelli di colore verde, non mettere mai dei pantaloni e utilizzare delle tute dark da mostrare. E’ il mondo che te lo impone, non certamente tu stesso.Se dovessi uscire per come sono o indosserei di tutto e tutto senza senso – perché le mode e le logiche ad esse legate -non dipendono da come siamo ma da come ci educano ad essere, in alternativa non uscirei mai di casa. Casa è? La tua meravigliosa area personalizzata, il tuo spazio nel mondo dove sei sempre ciò che sei davvero. Per questo le donne agghindate da paillettes e strass del sabato sera, sono le stesse che incontri al mattino con i calzettoni e il dolcevita in fase colazione . Senza condizioni – sei ciò che desideri essere.Non di certo come ti vedono gli altri, mi sembra anche giusto – non tutti meritano di sapere chi sei.
Mi spoglio di tutto quello che trasporta il giorno
La moda
Il lavoro
La cinica giornata
La fretta
Il mondo stesso
Le macchine lussuose
Le mense aziendali
L’autostrada
Le serate mondane
La mostra
Il teatro
Le uscite di classe
Le riunioni di lavoro
Le ceriomonie a cui sei invitato
Il cinema
Il saggio
Le cene con gli amici del club culturale
Le terapie
Ma in quante di queste attività eri davvero tu? In quante volte ti sei sentito davvero te stesso. Poi riparte il giorno
Mi Ri-travesto
Mi travesto da giocoliere per fingere di essere quello che non scrive – si sa, chi scrive ha sensibilità, mentre il pianeta necessita per lo più gli esseri indisponenti e odiosi che non saprebbero scrivere neppure sotto dettato, perché chi scrive attinge dall’ anima e chi galleggia in superficie non ha fondo.
Torno a casa e mi rivesto di chi sono ma cento metri – sono solo una piccola spanna del mondo.
