- Francesco Cacciola
Credere

È nell’attesa che risarcisco la mia mente
Di intramontabili illusioni
Carezze istantanee che impongo a me
Sono un funambolo
Su di un filo appeso nell ‘invisibile
Sempre in bilico
Tra ombre e luce
Una corda stretta all’anima
Di un fantoccio impiccato nel disordine
D’un mondo ordinato, da ordini e dettati
Come una canzone che finendo
Ti fa piangere e non sai perché
Parole
In sequenza
Affilate
In fila, spesse come corteccia
Ruvida e come briciole
Come me
Vivo e risorto
Morto e apparentemente vissuto
Ri-nato
Più volte nelle stele del destino
O solo abusivo di uno spazio fanatico
In un secolo timido
Oppure è tutto distorto
E io sono la bugia
Che mi serve per essere ancora uno tra i tanti
Che crede
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